Museo Rose Antiche

museo rose antiche

Irrigare le rose coltivate in vaso

Le piante coltivate in vaso hanno maggiore bisogno di cure rispetto a quelle coltivate in piena terra. Le problematiche poste dalle rose coltivate in vaso possono essere: il modo di irrigare, il momento di irrigazione, gli intervalli di irrigazione, la quantità d’acqua e i ristagni idrici.

Il modo migliore per irrigare le rose, quando è possibile è meglio farlo dall’alto, dalla chioma della rosa nebulizzando l’acqua. Questo metodo lava le foglie, non compatta il terreno e non smuove il terriccio alla base delle rose, imita la pioggia e quindi è più naturale.

Se vengono usati altri metodi, ricordarsi sempre di immettere l’acqua nei vasi con la minore pressione possibile per far in modo di non smuovere il terriccio alla base e disturbare l’apparato radicale.

Il momento migliore per irrigare le rose coltivate nei vasi è quando la temperatura del vaso è uguale a quella dell’acqua che viene utilizzata. Quindi dalle 10 di sera fino all’alba è il momento giusto.

Gli intervalli di irrigazione dipendono da tre fattori: il terriccio che viene utilizzato, la temperatura esterna e il vento. Più il terriccio utilizzato è drenante, più la quantità di torba è alta per cui gli intervalli devono essere brevi.

La regola è di ripetere l’irrigazione quando il terriccio del vaso è asciutto, in questo modo si evitano i ristagni idrici e si da modo all’apparato radicale di svilupparsi e rafforzarsi mentre va alla ricerca di acqua.

La quantità di acqua da somministrare per ogni irrigazione deve essere tale da bagnare completamente tutto il terriccio presente nel vaso, senza lasciare zone asciutte. In questo modo l’apparato radicale si svilupperà all’interno di tutto il vaso. 

I ristagni idrici sono spesso causa delle malattie delle rose e possono portare alla loro morte. Bisogna creare un buon drenaggio prima ancora di collocare la rosa in vaso e poi aggiungere il sottovaso. Se il sottovaso è necessario bisogna fare in modo che il vaso sia leggermente sollevato da esso al fine di non permettere il contatto del fondo con l’acqua stagnante.