Museo Rose Antiche

museo rose antiche

Chapeau de Napoléon

La Rosa “Chapeau de Napoleon”, rosa Crested Moss, R. centifolia muscosa cristata, con questo nome ci ricorda le origini delle rose di ieri. La curiosa forma dei muscosi bordi dei sepali richiama alla memoria di Vibert, suo coltivatore, il famoso tricorno, cappello del suo grande eroe Napoleone. Vibert stesso, nel mese della sua morte, gennaio 1866, ci racconta con poesia “Ho amato solo Napoleone e le rose”.

Napoleone e le rose appartengono all’immaginario collettivo di Vibert, tutto attorno a lui vive degli ideali di rinnovamento della rivoluzione: soldato dell’esercito Napoleonico, coltiva il mito di Napoleone e della sua consorte Giuseppina Bonaparte, fin dalla giovinezza.

E’ Giuseppina a raccogliere nei giardini della Mailmason 250 varietà di rose: rose galliche, molte damascene, alba, centifolie. Sono gli eserciti di Napoleone ad aver l’ordine di raccogliere rose e inviarle alla Malmaison da qualsiasi luogo si trovassero. Anche durante le ostilità, le rose possono passare incolumi. Munito di uno speciale lasciapassare come incaricato d’affari per l’acquisto di rose, John Kennedy, del Vivaio Vineyard di Hammersmith, nei pressi di Londra, è consigliere del giardino di Giuseppina e attraversa i confini indisturbato.

Giuseppina intuisce anche l’importanza della raffigurazione delle rose e incarica il pittore belga Pierre-Josep’h Redouté, di riprodurre le specie e le varietà di rose disseminate nel giardino e nel parco. Una pubblicazione periodica denominata “Jardin de la Malmaison” esce con ben venti fascicoli e centoventi illustrazioni a cura del botanico Etienne-Pierre Ventenat e di Pierre-Joseph Redouté. Erano i primi del 1800: dalle rose coltivate alla Mailmason, viene isolata prima la Rosa tea e, successivamente, la Ibrida perenne, dai fiori doppi e rifiorenti da cui discendono molte delle rose che attualmente sono in commercio. La Mailmason, all’alba del 1814 rappresenta la più completa collezione di rose mai creata. La Mailmason, con le sue rose, influenza molti giovani dell’epoca è Vibert è fra questi. Vibert vive di questo sogno.

Vibert coltiva questa passione fino alla sua morte nel 1866. Il periodo più prolifico per la coltivazione delle rose è tra il 1816 e il 1851, è un vero appassionato. Fin dai primi anni dà vita a nuove rose: fra tutte e Crested Moss, come la “Chapeau de Napoleon”, sono quelle che diventano, negli anni successivi, più popolari, soprattutto nel periodo vittoriano. Vibert inizia anche a scrivere saggi, articoli sulle rose stesse e presto diventa il più famoso vivaista e coltivatore di rose in Francia: riesce persino a volgere a proprio favore una pericolosa controversia con un affermato orticoltore di corte.

Vibert è tutt’ora uno dei vivaista più affermati di Francia e uno dei membri fondatori della Société d’Horticulture de Paris oggi Société Nationale d’Horticulture.

 

Fonte: Phillips, Roger; Rix, Martyn, The Quest for the Rose: The Most Highly Illustrated Historical Guide to Roses, BBC WORLD WIDE, 1996