Museo Rose Antiche

museo rose antiche

Canina

Rosa canina, Dog rose o comunemente rosa di macchia, rosa selvatica deve il suo nome al botanico Linneo. Con lei ricordiamo l’opera di classificazione delle specie botaniche operosamente compiuta da questo scienziato.

Nel 1753 Linneo pone termine alla confusione riguardante i nomi delle piante ed impone l’utilizzo di soli 2 nomi. Rosa sylvestris inodora seu canina diventa la più semplice Rosa Canina. Linneo riprende l’antica etimologia adottata da Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia (dove si descrive la guarigione di un soldato malato di rabbia grazie ad un decotto a base di rosa canina) e la semplifica, Rosa Canina. Il primo nome, latino, indica il genere, il secondo la specie.

La rivoluzione introdotta da Linneo è però la nuova metodologia proposta nel trattato Systema Naturae editore Theodorum Haak, tipografia Joannis Wilhelmi de Groot, 1735. Prima edizione.

Prima di Linneo i sistemi tassonomici maggiormente usati, soprattutto in Inghilterra, sono quelli del naturalista John Ray e del botanico francese Joseph Pitton de Tournefort. Il metodo di Ray si fonda sul confronto tra un’ampia gamma di caratteristiche: forma del fiore, tipologia di frutti, semi e habitat. Un sistema complesso che ha il merito di  introdurre il concetto di specie come unità tassonomica. Tournefort propone invece di seguire un’unica caratteristica: lo sviluppo e la forma dei petali nella parte superiore del fiore, la corolla. 

Linneo mutua da Ray il concetto di specie come unità tassonomica di base, da Tournefort l’idea di adottare una sola peculiarità di distinzione. Invece della corolla, guarda agli organi sessuali. Le piante da fiore sono così divise in ventitré gruppi a seconda del numero dei loro organi maschili: gli stami. Questi, a loro volta, erano articolati in base al numero di pistilli al centro del fiore, gli organi femminili.

Il metodo di Linneo si rivela subito strumento inestimabile: si poteva infatti applicare tanto nella natura selvaggia delle nuove colonie quanto nelle dotte biblioteche londinesi.

Fonte: ANDREA WOLF, La confraternita dei Giardinieri , Milano Adriano Salani Editore, 2011