La Complicata
E’ stato dimostrato come la Rosa Complicata, una rosa molto coltivata e recentemente studiata con la tecnica del Dna Fingerprint, abbia una storia sorprendentemente semplice. Esploreremo l’origine di questa rosa e discuteremo delle sue relazioni con la specie definita da Grenier nel 1864 Rosa complicata.
Nel libro The Old Shrub Roses (Thomas, 1942) Graham Stuart Thomas, celebrato botanico e storico delle rose responsabile di aver risvegliato il pubblico interesse nelle rose storiche, fa un’affermazione che è stata citata in tutti i libri che si rispettino dedicati alle rose:
“COMPLICATA. Non sono stato capace di trovare questo nome in alcun libro, eppure è molto conosciuta in tutto il continente. E’ forse un ibrido tra R. canina o R. Macrantha…”.
Speriamo di riuscire a chiarire la storia di questa rosa misteriosa, facendo luce sulle sue origini, usando anche i dati del “Institut d’Analyse des Systèmes Biologiques” di Lyon.
Le rose diventano la passione di Jules Gravereaux un uomo d’affari francese che, all’età di 44 anni, molla tutto per dedicarsi a questo fiore. Nel 1902 Gravereaux riunisce nel suo Roseto di Hay , vicino a Parigi, più di 6000 specie e varietà. Gravereaux ha l’ambizione di riunire tutte le rose esistenti. Nella lista delle rose appare anche la Rosa Complicata. Ma il primo dato interessante ci è fornito dalla ricerca del botanico Grenier. Jean Charles Marie Grenier (1808-1875), Dottore in medicina, Professore di Zoologia e Botanica Presso la Facoltà di Scienze di Besancon, in Francia, si dimostra interessato alla botanica fin dalla prima infanzia. Negli anni, né gli studi, né le responsabilità in Università lo trattengono dal dedicarsi alla sua collezione di piante a Doubs, nella regione da tutti conosciuta come Jura. In questi anni studia e colleziona un numero notevole di piante rare coprendo una superficie lunga 200 km e larga dai 30 agli 80 km. Le pubblicazioni di questo periodo includono: Flore de France (1845-1855), Flore de la Chaîne Jurassique (1865). In Flore de france non si cita la Rosa Complicata ma già nel 1864 Grenier la descrive come variante di R. Reuteri Nel 1885 la voce dell’Index Kewensis per Rosa Complicata riporta la frase “=glauca “ e in modo simile si scrive che “R. reuteri = Glauca”. Bisogna fare attenzione perché questa non è la popolare R. Glauca Pourr(1788) con le foglie blu-viola e gli stami cremisi.
Solo recentemente il nome R. Rubrifolia Vill. è stata rimpiazzata da R. glauca Pourr, come nota Bean. Lui stesso precisa che l’epiteto glauca, ben conosciuto e usato, che ha rimpiazzato R. reuteri poco prima del 1885, dovrebbe oggi essere chiamato R. Afzeliana Fries. Tuttavia secondo la lista di rose selvatiche catalogata al Rosario di Sangerhausen (1988) questo nome è stato sostituito da R. Dumalis Bechst. (1810). Questa specie ha una somiglianza impressionante alla R. Reuteri ma anche due notevoli differenze: il fiore invece che essere di un rosa luminoso e di un rosa pallido, e l’habitat che non è l’area degli abeti (800-1000 mm) ma più su. Il nome Rosa Complicata, affibbiato ad una rosa così deliziosa e semplice, con i suoi 5 petali di un rosa magenta brillante, dalla crescita vigorosa, ha davvero dato adito a numerose teorie.
Nel Bulletin of Historic Roses Group il Dr Aidan Daniel e Peter Harkness (1993) considerano che la piega al centro dei petali potrebbe essere la spiegazione. Questo è plausibile, come lo è anche l’idea che la doppia dentatura lamellare abbia ispirato Grenier a coniare questo epiteto. Il grande numero di specie di rose e delle loro relative varietà catalogate nel XIX secolo indicano quanto la disponibilità di nomi fosse scarsa anche se, leggendo gli studi dell’epoca è evidente che è stato fatto un grande sforzo per trovare il nome Latino e Greco adatto.
Il primo Botanico a realizzare un catalogo ragionato delle specie di rose native in Europa è il Belga Francois Crepin (1830 – 1903) ma lo studio e l’analisi delle rose selvatiche in situ è ancora limitato nella sua applicazione. Grenier, nella regione dello Jura, elenca 45 specie che lui stesso ha personalmente analizzato, molte di queste divise ancora in tre o quattro varianti come nel caso della R. Reuteri ed è lui stesso che si dichiara sconfitto riguardo al suo metodo di analisi dei carpelli. Come per il gruppo complesso di R. canina, Grenier asserisce che l’unico metodo di analisi sarebbe la semina degli acheni al fine di evidenziare le differenze, in quanto sullo stesso ramo di una rosa selvatica si possono riscontrare notevoli differenza, come ad esempio la forma dei cinorrodi. La Complicata definita da Grenier ovviamente doveva fare parte della collezione delle rose selvatiche nel roseto a L’Hay di Jules Gravereaux, fornita dal vivaio di Otto Froebel, Zurigo, Svizzera. Otto Froebel studia orticoltura e fa parte di un’antica famiglia di giardinieri. Nel suo catalogo 1994-95 appare anche la Complicata insieme a 31 altre specie di rose, a cui si sono aggiunte alla fine del 900′ altre 34. Froebel è il fornitore ideale per Gravereaux, soprattutto per la R. complicata.
E’ nel 1902 che la Complicata Grenier entra a far parte del Roseto di Hay, ma la sua classificazione di rosa selvatica non spiega la straordinaria dimensione dei suoi fiori che possono raggiungere i 12 cm di diametro, nè la crescita vigorosa né la fioritura prolifica. Nel 1922, mentre l’originale di Complicata era ancora al Roseto di L’Hay, il botanico francese Mugnier scopre un ibrido che pensa possa essere una R. gallica x R. Glauca Vill. Ex Loisel, nell’area di Haute-Marne, vicino a Langres, a 340 m.di altezza, che poi dista circa 80 km dall’area di Jura di Grenier. Mugnier sottolinea come la R. gallica raramente cresca in montagna mentre la R. Glauca Vill. Ex Loisel raramente scende verso la pianura. Ma la R. Gallica si ibrida facilmente con il suo stesso genere. Mugnier consulta un altro botanico, Lambert, per esaminare il suo reperto e entrambi concordano nel decidere che si tratta di un ibrido R. gallica x R. Glauca Vill. Come descritta da H. Christ (1833- 1933) Lo stesso ibrido è avvistato in Sassonia dall’esperto di rose e studioso di orchidee Max Schulze che le ha dato il nome di R. Gallica X R. Glauca variante complicata. E’ possibile che conoscendo la rosa piantata ad Hay prima del 1902, Schulze ritenesse che la rosa ibrida dalla Sassonia potesse spiegare le caratteristiche inusuali di questa rosa, specie conservata nel roseto di L’Hay. La descrizione botanica fornita da Mugnier corrisponde, soprattutto nella descrizione dei sepali, alla R. complicata Grenier, ma le spine e la peluria assomigliano a quelle della R. gallica. Porta nuova luce su questo problema l’analisi “Dna Fingerprinting” in cui è specializzato l’Istituto di Analisi dei Sistemi Biologici di Lyon. L’analisi cromatografica dei petali rivela che la Complicata mostra picchi da 5 a 17, 19 e 21. La Complicata è più vicina alla R. gallica che alla R. canina. La rosa in genere ha 21 picchi distribuiti a seconda della specie. La descrizione che Otto Froebel dà di Complicata nel suo catalogo del 1901 non assomiglia in nessun modo al fiore spettacolare di adesso.
Tuttavia, siccome può ibridarsi spontaneamente con una R. gallica, che ovviamente faceva già parte del vivaio di Froebel, è possibile che Froebel, invii involontariamente a Jules Gravereaux, per il roseto di L’Hay, una delle piantine nate da seme prima della fioritura. Quelle sono le piante che producono gli ibridi impressionanti noti oggi. Tralasciando l’origine della sua trasformazione sappiamo che la Complicata diventa famosa per far parte del Roseto di L’Hay, la prima collezione completa di rose al mondo. Il suo vigore e la sua bellezza attraggono subito tutti gli amanti di rose.
Fonte: Rosa Complicata, Rosaceae di Barbara Jellet, Maurice Jay, Olivier Raymond